foto Gilan |
di Gianni Lannes
Nel Belpaese la maggioranza della gente non va più a votare poiché i giochi sono truccati e la politica squalificata, ma i numeri seppure all'evidente ribasso non barano come i politicanti all'ingrasso con denaro pubblico (finta opposizione inclusa).
Prendiamo ad esempio il "premierato" (un termine privo di senso) che porta non solo ad una concentrazione di poteri nel primo ministro o presidente del consiglio (il premier non esiste nel diritto costituzionale italiano) ma anche una riforma della legge elettorale in senso maggioritario, da inserire direttamente in una Costituzione snaturata. Il rischio concreto è che si arrivi a uno strapotere della maggioranza, senza più limiti, proprio quello che i costituenti, usciti dall'esperienza del fascismo, volevano evitare. Questa deriva totalitaria incarnata dagli eredi del fascismo, segna il passaggio dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia autoritaria. Insomma, dal fascismo allo sfascismo. Un fatto è attualmente certo: l'Italia (sempre più eterodiretta da Washington) è priva di indipendenza e sovranità.